venerdì 30 marzo 2012

Dieci motivi per non andarsene mai più

Ci siamo lamentati a più riprese ma sotto sotto, non c'è neanche bisogno di dirlo, questo posto ci è ormai entrato nella pelle. Vediamo di farvi capire perché, iniziando con la componente più sociologica.

1. Al melting pot di matrice statunitense i canadesi oppongono il modello del salad bowl. Nessuno, arrivando qui, deve recidere le sue radici: si può essere canadesi e qualcos'altro, senza per questo diventare cittadini di serie B, anzi contribuendo ad arricchire una società già spiccatamente multiculturale per vocazione.

2. Il senso della legalità e il rispetto delle regole di tanti canadesi sfiorano talvolta la naïveté: non sta arrivando nessuna macchina, ma sono comunque l'unico pedone ad attraversare con il rosso; vi cade una monetina e orde di persone vi inseguono per restituirvela; i modi di salire sui mezzi pubblici senza pagare il biglietto sono innumerevoli, semplicemente perché la gente non lo fa. C'è indubbiamente di che farsi venire una buona dose di complessi (come europei, non solo come italiani).

3. Proprio perché si tratta di un posto in cui le regole hanno un valore, chi viene qua sa di doverle rispettare e che in caso contrario non la passerà liscia: se a ciò affianchiamo adeguate policy di attrazione dei talenti e di filtro degli elementi indesiderabili, capiremo perché la qualità dell'immigrazione in Canada è invidiabile.

4. Ora, che io abbia avuto una visione parziale e limitata alle zone più centrali di Toronto è fuori discussione; in ogni caso, non mi sono certo risparmiato lunghe passeggiate notturne in quartieri in cui non mi trasferirei volentieri, per dirla con understatement, e non in una singola occasione ho percepito il benché minimo pericolo. Le statistiche mi assistono nel dire che ci troviamo in uno dei posti più sicuri del Nord America.

5. Fate un esperimento: camminate per le strade di una città canadese, fate la spesa al supermercato, uscite la sera e contate quante volte qualcuno si scuserà con voi. Canadians like to apologize, si dice, ma io continuerò a stupirmi di come si possa lavorare tanto e mantenere una tale gentilezza e rilassatezza, senza accennare minimamente a sbroccare contro il proprio prossimo. Forse la risposta è al punto 6.

[to be continued]

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