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mercoledì 25 aprile 2012

Il bicchiere dell'addio

A volte vorrei essere una persona diversa: uno di quelli che se ne va davvero in grande stile, al grido di «fare thee well boys, 'cause I'm going away», facendo sbronzare ogni passante nel raggio di un chilometro e mezzo.

lunedì 23 aprile 2012

Sensazioni sotto vetro

Rien ne va plus, les jeux sont faits.
Per salvare dall'oblio, urge mettere per iscritto. E allora inseriamo nell'album dei ricordi qualche istantanea, più o meno personale, più o meno peculiare.

venerdì 13 aprile 2012

Un salto in Europa (e ritorno)

Ci sono viaggi studiati a tavolino per mesi che finiscono per mantenere solo una minima parte delle promesse iniziali, solamente perché non avete selezionato con altrettanta cura la compagnia.
Ci sono viaggi in cui non vorreste neanche partire, proprio per questo motivo, ma una volta arrivati siete così strabiliati dalla meta da non poter fare altro che infischiarvene di tutto ciò che vi accade attorno.
Ci sono viaggi solitari, in cui vi sentite liberi e indipendenti, in grado di cogliere ogni occasione di apprendere vi si pari davanti; non lo nego, questi non sono mai abbastanza.
Ci sono viaggi in cui avete qualcuno ad attendervi: viaggi con un esito spesso imprevedibile, dipendendo in gran parte dall'alchimia che si verrà a creare tra di voi ed il vostro anfitrione.
E poi ci sono i ritorni, ma di quelli parleremo quando sarà il momento... o forse non ne parleremo affatto, visto che non ce ne sarà uno. Paura, eh?

mercoledì 4 aprile 2012

Dieci motivi per non andarsene mai più, parte 2

In quanto animale sociale, se immerso in un contesto sano l'uomo godrà di una qualità della vita notevolmente più alta. Tautologico, ma vi invito a rileggere la prima parte di questo post per capire perché il Canada vi permette ciò (anche perché ho apportato qualche lieve modifica).

Ora però mettiamo da parte gli occhiali da sociologo e indossiamo quelli, più comodi, che ci permettono di vedere anche il lato più fru fru della vita.

venerdì 30 marzo 2012

Dieci motivi per non andarsene mai più

Ci siamo lamentati a più riprese ma sotto sotto, non c'è neanche bisogno di dirlo, questo posto ci è ormai entrato nella pelle. Vediamo di farvi capire perché, iniziando con la componente più sociologica.

giovedì 15 marzo 2012

You say I've got another face



Dedicata a chi mi chiede conto del velo di tristezza che talvolta mi si legge in viso. Valga come ringraziamento e come (confuso) tentativo di spiegazione.

Quando non trovi le parole, sai che i Belle & Sebastian l'hanno già detto.

mercoledì 1 febbraio 2012

La settimana enigmatica

Una settimana di ostello, dunque. E in una settimana a Toronto succedono anche troppe cose.
A tal proposito in quei giorni scrivevo:
...come avrai intuito tra un fuso e l'altro non cambia solo l'orario, ma anche la velocità con cui il tempo scorre, la consistenza dell'aria e quel motore interno (con qualunque nome tu voglia chiamarlo) che tiene in piedi le persone.
Le mie giornate sono lunghe e piene, tutto mi appare sorprendente come allo sguardo di un bambino, viaggio come un treno e talvolta salto un pasto.
E a volte, nonostante tutto, viene su un po' di magone... e allora esco a fare due passi, arrivo a quella che un tempo fu Little Italy e passo una mezz'ora a chiacchierare di Asprilla e di Crespo, di immigrazione e di donne con un colombiano che ormai ha il passaporto canadese e da anni ha imparato anche a fare la pizza.

lunedì 23 gennaio 2012

Che il viaggio cominci.

Dieci giorni a Toronto. Non sembra molto, ma guardandosi indietro si scopre che di cose da raccontare agli amici lontani se ne avrebbero già tante.

Tutto sta nel trovare la forma corretta con cui esprimere un'esperienza quotidiana fatta di innumerevoli nuove sensazioni, nuovi volti, nuovi sapori; in fin dei conti, si tratta di un'esperienza ineffabile, che merita, però, per la sua ricchezza, di essere lambita in modo impreciso da qualche parola, di essere in qualche modo comunicata ad una ristretta cerchia di persone a cui sono legato.