venerdì 6 aprile 2012

«How can you not be romantic about baseball?»

Testimoni raccontano che a fine marzo all'Air Canada Centre, durante l'undicesima sconfitta casalinga consecutiva dei Maple Leafs (una débacle contro i Philadelphia Flyers conclusasi con l'impietoso punteggio di 1-7), la folla esasperata abbia iniziato ad intonare cori che invocavano un celere arrivo dei Blue Jays, per voltare pagina e mettere fine ad un inverno che ha regalato anche troppe amarezze agli sportivi di questa città.

Certo, non è difficile capire perché i fan rivolgano le loro residue speranze di successo alla squadra di baseball locale: da un lato, anche quest'anno il nostro Bargnani non è riuscito a condurre i Raptors oltre un modesto piazzamento in questa regular season parzialmente azzoppata dal lockout, passando la parte decisiva della stagione fuori per infortunio; dall'altro, ogni verosimile aspettativa di vedere i Maple Leafs ai playoff è stata travolta da un'incredibile serie negativa, non interrotta nemmeno dall'esonero di coach Ron Wilson, che ha fatto precipitare la squadra dalla bagarre di metà classifica al penultimo posto nell'intera conference, davanti solo agli altrettanto derelitti Montreal Canadiens.

Giova anche ricordare che, al di là della relativa gioventù della franchigia cestistica, i fasti dell'hockey a Toronto, nonostante la perdurante popolarità dello sport, risalgono ormai a più di quarant'anni fa (quando Tim Horton più che servirti il caffè picchiava duro sul ghiaccio), mentre i Blue Jays sono la compagine cittadina che più recentemente ha conquistato il titolo... recentemente si fa per dire, visto che dall'ultimo trionfo sono passati diciannove anni.

Ma se il buon giorno si vede dal mattino, forse a fine estate il bilancio da queste parti sarà meno amaro: i Blue Jays hanno fatto il botto al debutto stagionale, andando a vincere in rimonta in casa dei Cleveland Indians dopo un'epopea di 16 inning, cioè la partita di esordio più lunga della storia di questo sport.
Statistiche e romanticismo, le due anime del baseball, hanno fatto di nuovo capolino all'orizzonte e noi, dopo un inverno superato a malapena grazie a qualche film (come quello da cui è tratta la citazione del titolo), non possiamo che esserne sollevati.

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